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Andrea, Gabriele, Gaspare e Laura: quattro storie dietro al Servizio Civile

Andrea, Gabriele, Gaspare e Laura: quattro storie dietro al Servizio Civile 1280 960 TERRA FRANCA

L’empatia verso il mondo naturale unisce le storie dei quattro giovani che da qualche settimana sono impegnati a Terra Franca in un progetto del Servizio Civile Ambientale. Andrea, Gabriele, Gaspare e Laura supportano con entusiasmo il significativo investimento di HRYO sull’educazione alla tutela dell’ambiente e nella promozione di comportamenti sostenibili. Le loro sono storie che parlano di creatività, riconnessione con la terra, curiosità e impegno.

Andrea ha 29 anni e, prima di diventare amministratore di condominio, ha accumulato diverse esperienze lavorative. Da sempre ha un forte legame con la natura e gli animali e ha deciso di impegnarsi nel Servizio civile ambientale a Terra Franca per avere l’opportunità di viverli da vicino.

Gabriele ha deciso di partecipare al servizio civile ambientale per acquisire nuove competenze, sviluppare un senso di responsabilità sociale, fare nuove esperienze e contribuire all’arricchimento del proprio curriculum. Ha 22 anni, la maturità classica e il Servizio Civile è per lui la prima esperienza lavorativa. Ama molto la terra e il contatto con la natura.

Per Gaspare, 22 anni, con la maturità scientifica in tasca, il servizio civile ambientale è un’opportunità per contribuire in maniera significativa alla sua crescita professionale. Il suo obiettivo a medio termine è quello di imparare a gestire un terreno sia pure con risorse esigue. La sua passione? Oltre all’agricoltura, l’allevamento di animali esotici e le scienze naturali.

Laura, 28 anni, è appassionatə di fumetti e videogiochi, viaggia per l’Italia lavorando nelle fiere più importanti del settore. Ex barista, si muove tra eventi e community geek, trasformando la sua passione in lavoro. Studia criminologia, conosce l’inglese e il tedesco, lingue che la aiutano a comunicare e interagire con persone di diverse culture. Ha scelto il servizio civile ambientale perché crede nella tutela della natura e in un futuro più sostenibile.

Alla fine del 2024 sono stati selezionati per il Servizio Civile Ambientale e hanno scelto di impegnarsi nel progetto proposto dalla Human Rights Youth Organization in collaborazione con l’Associazione Dasein.

Il progetto del Servizio Civile riguarda l’ideazione e la realizzazione di attività finalizzate alla promozione della conoscenza e della cultura della solidarietà mediante la promozione di forme di collaborazione tra gli enti del territorio. Il servizio civile è, non dimentichiamolo, un’esperienza che arricchisce non solo il singolo volontario, ma l’intera collettività. La collaborazione tra HRYO e Associazione Dasein dimostra l’importanza di unire le forze per costruire un futuro più sostenibile, garantire un ambiente sano e prospero per tutti e sviluppare opportunità per le nuove generazioni. La sede di Human Rights Youth Organization, Terra Franca, è accreditata per il Servizio Civile Universale.

Cosa è il Servizio Civile Ambientale

Il servizio civile ambientale è un programma di volontariato promosso dal governo italiano che permette ai giovani di impegnarsi per dodici mesi in progetti a favore dell’ambiente e della comunità. Gli obiettivi principali del servizio civile ambientale sono la tutela e la valorizzazione del territorio, la sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale e la promozione di comportamenti eco-sostenibili.

I volontari che partecipano al servizio civile ambientale possono svolgere attività di monitoraggio ambientale, educazione ambientale, recupero di aree degradate, manutenzione di parchi e giardini pubblici, promozione della raccolta differenziata e tanto altro. In questo modo, contribuiscono in maniera concreta alla salvaguardia dell’ambiente e al benessere della comunità. Si tratta di un’esperienza che, andando oltre il volontariato tradizionale, sviluppa competenze, in connessione con il territorio, spendibili nel mondo professionale.

“Affrontiamo il progetto per il Servizio Civile Universale con molto entusiasmo, perché siamo convinti dell’importanza del rapporto con le ragazze e i ragazzi, coi quali collaborare in una dimensione di memoria attiva e di buone pratiche”, dice il presidente di HRYO, Marco Farina.

Second life after Ballarò, un futuro possibile

Second life after Ballarò, un futuro possibile 1890 1417 TERRA FRANCA

Quelle ambientali sono scelte non più differibili, se vogliamo continuare ad ammirare con serenità le rovine di chi ci ha preceduto. E sono scelte che dipendono dai governi ma anche dalla volontà dei singoli. E allora, almeno per questi ultimi, la domanda delle domande è se c’è un futuro diverso della discarica per i nostri rifiuti. C’è. La società contemporanea è in grado di imparare la lezione che ci impone il cambiamento climatico e l’inquinamento. È questa la scommessa dell’organizzazione umanitaria HRYO, che cerca di insufflare aria nuova a Ballarò e a Cruillas, uniti idealmente da un’idea: che c’è, appunto, spazio per avere interesse e cura per la città di Palermo, che non è scomparso lo spirito di collaborazione e l’anima delle periferie non è solo degrado.

Il progetto che Human Rights Youth Organization, a Palermo, porta avanti, piccola goccia nel mare magnum dei bisogni di Palermo, è stato denominato Second life after Ballarò. È sviluppato col sostegno del Corpo Europeo di Solidarietà ed è in convenzione con l’Agenzia Nazionale per i  Giovani.

Da mesi HRYO ci lavora, scommettendo sulla capacità di svolta dei commercianti di uno dei mercati storici di Palermo più frequentati da locali e turisti. Quello di Ballarò è un mercato che affonda le proprie radici nel periodo della dominazione araba. Rappresenta il mercato più antico e grande della città (si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory) e ancora oggi è quello che, nella accezione comune del palermitano, è destinato alla vendita delle primizie e di tutto quanto proviene dalle campagne.

Dopo l’intensa progettazione, finalmente a luglio Second life after Ballarò è passato dalla fase teorica a quella pratica: il 4 luglio, dopo una presentazione del progetto e una spiegazione dello svolgimento della raccolta, a Moltivolti, un  gruppo di operatori è partito all’avventura nel mercato storico per la prima di una serie di raccolte di rifiuti organici. A dare una mano a quelli di HRYO, i volontari di SOS Ballarò.

Le raccolte hanno tre obiettivi principali. Il primo, quello di coinvolgere e collaborare con i venditori di frutta e verdura del mercato per recuperare i loro rifiuti organici senza interrompere le loro attività quotidiane. “A tal fine – racconta Weronika, una delle volontarie di HRYO, che proviene dalla Polonia – abbiamo lasciato una scatola di cartone vuota all’inizio del nostro giro e l’abbiamo ritirata piena di prodotti invendibili e altri rifiuti organici alla fine dell’evento”. Il secondo è quello di raccogliere i rifiuti organici lasciati nelle vie principali del mercato per renderlo più pulito e accogliente. “L’ultimo obiettivo della raccolta è quello di sensibilizzare i clienti del mercato sul possibile riutilizzo dei rifiuti organici e sulla loro utilità. Ma anche incoraggiare tutti a differenziare i rifiuti e a fare il proprio compost”, dice il direttore di HRYO, Marco Farina, che prosegue: “Da Ballaró a Cruillas il passo è breve, stiamo provando a riaprire una riflessione sul tema dei rifiuti organici dello storico mercato che potrebbero trasformarsi in ricchezza per la comunità. Sono processi lunghi, ma speriamo di poter contribuire al cambiamento con piccole azioni. Il grazie va a tutti i volontari e le realtà che stiamo incontrando.”  

Insomma, l’organizzazione cerca di mettere insieme soluzioni di sostenibilità ecologica anche in città, con un approccio multidisciplinare e di tipo cooperativistico tra le persone, oltre le indecisioni della politica. La ricetta è semplice e comincia a diffondersi da quando si è più consapevoli che il nostro impatto sull’ambiente è il prodotto di due fattori: la crescita demografica e l’impatto ambientale individuale.

“HRYO è una delle tante realtà che prova a capire come le città si stanno adattando, o potrebbero adattarsi, nei prossimi anni a una pianificazione di raccolta e smaltimento dei rifiuti più sostenibile, e come sia possibile adottare soluzioni locali cercando di mantenere una visione sistemica del problema ambientale”, conclude Farina.

Il progetto “Second life after Ballarò” è, necessariamente, delimitato in uno specifico territorio: collega però lo storico mercato di Ballarò a Terra Franca, terreno confiscato alla mafia situato nel quartiere Cruillas, a 10 km dal centro città. Terra Franca è un terreno confiscato alle mafie e affidato a HRYO quattro anni fa. Dal 2019 l’associazione palermitana lavora per creare a Terra Franca uno spazio verde per gli abitanti e intraprende numerose azioni di educazione ambientale improntati alla permacultura.

L’obiettivo di “Second life after Ballarò” è quello di contribuire a rendere il quartiere di Ballarò più sostenibile, sensibilizzando alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti organici generati dalle diverse attività commerciali presenti in zona e nel contempo, grazie alla visual experience, incrementare la sensibilità ambientale pure a Cruillas, con l’alimentazione della compostiera con l’organico proveniente da un altro quartiere. Centro e periferia, non è una novità, sono elementi imprescindibili di una città. Ma, nel caso di Palermo, il centro storico è una delle sue periferie: caratteristiche come il processo di allontanamento dei servizi, il deficit di sicurezza e il sottoutilizzo degli edifici sono le stesse che contraddistinguono le altre sue periferie urbane. Se Palermo vuole avere un futuro, deve capovolgere la propria filosofia di vita e cominciare a ragionare sul concetto di responsabilità condivisa.

Una Consulta per Cruillas

Una Consulta per Cruillas 1142 911 TERRA FRANCA

Com’è vivere in una periferia distante dal centro città e poco collegata con i più frequentati luoghi di ritrovo giovanili? A Cruillas è la domanda che trova facile risposta: ci si sente isolati. E suscita, immediatamente, altre domande: quale prospettiva emerge a mano a mano in termini di opportunità, per questi giovani? Quali storie vi si nascondono? Per accedere al vivere dei giovani e giovanissimi di Cruillas, questa periferia troppo spesso dimenticata, l’organizzazione HRYO ha pianificato e messo in atto il progetto “Cruillas in Consulta”.  Si tratta di un progetto che fa appello alla libertà, rimette la ragione in cantiere, ristabilisce una scelta di pensiero.  Tutto questo è fondamentale per promuovere l’essere umano, in perfetta inclusione, promozione, partecipazione. L’idea è quella di stimolare il processo di creazione di una consulta giovanile all’interno del quartiere Cruillas. Alle 10 di sera è come se fosse già notte fonda lungo via Trabucco. I rumori che arrivano sono solo artificiali: clacson, motori di auto. Ma dei giovani, per strada, non c’è traccia. Mancano gli spazi di incontro e di opportunità per i giovani. Di giorno cambia poco, all’interno del quartiere non sono presenti scuole di secondo grado e mancano di spazi aggregativi di qualità che stimolino il confronto tra pari. Nel 2019, all’interno di Cruillas HRYO ha ricevuto in gestione dall’amministrazione comunale un bene sequestrato alla mafia, Terra Franca, con lo scopo di restituire il bene comune alla sua città e ai suoi giovani. “Per noi risulta importante attivare un gruppo di giovani del luogo che si prenda cura del progetto e che attivi processi partecipativi e decisionali – afferma il direttore di Human Rights Youth Organization, Marco Farina -;  per fare questo vogliamo promuovere la creazione di una consulta giovanile informale, che sia stimolo di partecipazione e coinvolgimento giovanile, ma che sia anche strumento pratico che connetta i giovani con gli amministratori locali, e che stimoli un loro coinvolgimento pragmatico, restituendo importanza al loro lavoro e riconoscendoli come attori fondamentali per le rivendicazioni del territorio”.

Il progetto, iniziato a gennaio con una serie di laboratori e di attività, giunge adesso nella sua fase più animata e pragmatica.  Destinato a un gruppo di circa 30 giovani di età compresa tra i 16-26 anni provenienti dalla città di Palermo, preferibilmente dal quartiere Cruillas o residenti all’interno della sesta circoscrizione, punta a stimolare nei giovani una maggiore propensione dei giovani nella gestione di spazi pubblici comunitari, favorire la partecipazione dei giovani e il nuovo ingressi di membri nella consulta così da garantire un ricambio generazionale e la proposta di nuove azioni, rafforzare la partecipazione dei giovani a livello europeo e il rafforzamento dei valori europei.

Dal 14 al 16 novembre si svilupperà la fase più delicata, quella della creazione della Consulta, in preparazione dell’evento finale, “Youth in action”. Per questa fase c’è spazio per cinquanta giovani.  Le attività saranno svolte principalmente all’interno del quartiere Cruillas e in particolare presso “Terra Franca” e nei plessi scolastici vicini. Diceva Eraclito: “Senza intelligenza, avendo ascoltato, assomigliano a dei sordi; il detto testimonia per essi: presenti, sono assenti”. Di fatto, si è in una realtà ma la mente è altrove, e la propria realtà va sempre più alla deriva. Lasciatevi allo slancio del presente, partecipate. HRYO chiede a chiunque sia interessato di farsi avanti. Per maggiori informazioni basterà contattare g.spina@hryo.org e m.lograsso@hryo.org.

ECOmmunity, per una nuova ecologia della mente

ECOmmunity, per una nuova ecologia della mente 1080 688 TERRA FRANCA

Si è concluso con un eccezionale regalo a Terra Franca, un orto sinergico, il progetto ECOmmunity,  ideato da HRYO e  finanziato dalla European Youth Foundation del CoE (Council of Europe).

ECOmmunity intendeva contribuire alla creazione di una società più ecologica, sensibilizzando su tematiche legate alla sostenibilità, all’economia circolare e all’autoproduzione per offrire competenze pratiche e nozioni utili ai partecipanti. Gli obiettivi di  ECOmmunity sono chiari e semplici: creare una comunità più autosufficiente, un passo alla volta; riflettere sul proprio contesto in termini di climate change; recuperare il contatto con la natura, l’interazione sociale e il lavoro collaborativo. Con i laboratori che sono stati attivati – dalla realizzazione di prodotti cosmetici naturali al compostaggio, dalla lavorazione del legno all’orto sinergico – HRYO si è posta l’obiettivo, riuscito, di fare dei partecipanti gli attori del proprio cambiamento e di quello della propria comunità, ma anche di diventare strumenti adeguati essi stessi per agire come moltiplicatori di buone pratiche. ECOmmunity rientra in un percorso intrapreso da HRYO nell’ambito della costruzione di una società più ecologica e autosufficiente, oltre che in quello della lotta contro il fenomeno mafioso. Il progetto, infatti, si è svolto a Terra Franca, un terreno confiscato alla mafia e affidato all’organizzazione palermitana nel 2019.

Le parole sono importanti, i volti di più

Le parole sono importanti, i volti di più 600 450 TERRA FRANCA

Il confronto tra operatori, volontari e visitatori gioca sulla comprensione e la consapevolezza dell’azione politica che è occuparsi di un bene confiscato alla mafia. Tutto questo è reso possibile, in questi weekend di ottobre, grazie alla kermesse Le Vie dei Tesori, che ci ha accolti, noi di HRYO, tra le decine e decine di monumenti e di siti di enorme valore storico e artistico. Ci sentiamo un po’ come Cenerentola al ballo, ma siamo davvero felici di registrare tanta attenzione tra i visitatori a Terra Franca. Nella turbolenza del presente, le loro parole e la loro attenzione ci scuotono emotivamente ed intellettualmente.

Venite più vicino e vedrete: Terra Franca è per tutt*.

Il nostro è uno spazio aperto, che vuole incoraggiare la partecipazione.

Enhance Youth Employability

Enhance Youth Employability 2048 1365 TERRA FRANCA

Il mese scorso HRYO ha ospitato a Palermo lo scambio giovanile Enhance Youth Employability, un progetto che ha aiutato 25 giovani provenienti da diversi paesi (Estonia, Olanda, Romania, Portugal, Italia) ad aumentare le loro opportunità di ottenere un lavoro, imparando ad affrontare un colloquio di lavoro e ad individuare le opportunità che possono trovare all’interno dell’Unione Europea.

ATIC , INVOLVED, Rosto Solidario, Bright Future Foundation, Agenzia Nazionale Giovani

🎥🎬 CREDITS:

Filmmakers:@guillaumemerienne @albaandreumartin
Editing: @albaandreumartin
Editing Assistant: @maxstandford