Il patrimonio culturale e ambientale di Terra Franca è al centro di un complesso progetto di digitalizzazione, che mira a organizzare, conservare, tutelare ciò che è diventato questo spazio confiscato alla mafia all’interno del quartiere Cruillas di Palermo grazie all’impegno dell’ente affidatario, la Human Rights Youth Organization.
Il processo sta impegnando la nostra associazione, protagonista della valorizzazione e del potenziamento della fruibilità di Terra Franca, luogo in cui dal 2019 si attuano i principali ambiti promossi da HRYO: dall’educazione alla legalità alla salvaguardia della biodiversità locale, dalla difesa dei diritti umani alla promozione dei diritti di categorie vulnerabili e maggiormente discriminate e delle donne nello specifico, dalla permacultura alla sostenibilità.
La tecnologia ci permette di riscrivere i significati di salvaguardia e di fruizione delle opere che abbiamo realizzato a Cruillas, attraverso la creazione di nuove correlazioni tra luoghi, progetti e memoria storica. Lo scopo di HRYO, infatti, non è solo quello di creare fedeli riproduzioni digitali di ogni singola opera a fini archivistici. Vogliamo conferire nuovi significati all’opera stessa, connetterla alla storia del luogo e alla storia della città e del Paese. Vogliamo, però, pure strutturare contesti, percorsi e modalità di fruizione inclusivi, ampi, inesplorati.
A Terra Franca un tempo sorgeva un agrumeto che venne divelto per costruire un mini residence di cui resta ancora qualche traccia delle strutture in cemento armato, esempio di quel Sacco di Palermo che tanti danni a procurato alla città e ai suoi abitanti. Durante la gestione da parte di HRYO, nel terreno non solo è stato reimpiantato l’agrumeto, ma è stato anche inserito un laghetto artificiale per favorire la biodiversità e sono stati avviati molti laboratori formativi. Sempre qui è nato il primo apiario olistico in Sicilia: un casotto di legno nel quale si entra in piena sicurezza per “respirare” l’odore delle arnie e ascoltare il brusio, per un effetto benefico terapeutico, una vera terapia del benessere. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la forte volontà di proteggere, conservare e nello stesso tempo valorizzare la nostra identità e la nostra storia rendendoli più coinvolgenti e accessibili e nel contempo guardare con ottimismo al futuro, indicando un possibile percorso per migliorarlo.
In questo senso, la digitalizzazione di Terra Franca è un investimento nel futuro, un’opportunità che permetterà ai visitatori di esplorarla in realtà virtuale e di comprendere meglio – con zoom su dettagli invisibili a occhio nudo e informazioni approfondite su ogni sua porzione – questo luogo e i temi che ispirano HRYO e per i quali agiamo.
Terra Franca diventa dunque un museo digitale a cielo aperto per essere un luogo più attraente e aggregativo, innovativo.
Nel museo digitale di “Terra Franca” le protagoniste assolute sono le arnie allocate all’interno del terreno, ma il visitatore può anche trovare tre mostre digitali a tema:
– “La memoria, i valori e la lotta alla mafia”;
– “Discriminazione di genere: le voci delle donne”;
– “La cultura della biodiversità: una mostra digitale e tattile”.
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La digitalizzazione permette a Terra Franca di essere un luogo più inclusivo e attento alle esigenze di tutti e tutti, consentendo l’accesso ai contenuti anche a persone con difficoltà di movimento e/o apprendimento, grazie all’utilizzo di visori VR e all’impiego di una metodologia immersiva e interattiva.
Dal sito web di Terra Franca l’utenza potrà accedere ai contenuti digitali anche da remoto in una apposita sezione dedicata al progetto, superando le barriere geografiche, economiche e temporali che impediscono a molte persone di accedere alla cultura e ai luoghi della cultura. Il polo museale di Terra Franca potrà essere consultato da chiunque abbia una connessione internet.
Inoltre, la digitalizzazione di Terra Franca offre nuove opportunità di apprendimento e di impegno per le scuole, non solo per il pubblico in generale. Le risorse digitali potranno essere utilizzate per creare programmi educativi coinvolgenti, sviluppando così un maggiore coinvolgimento al rispetto dell’ambiente e alla storia.